La Teoria di Dow è la base dal quale ogni trader dovrebbe partire, per costruire il proprio trading. Serve per comprendere il funzionamento dei mercati finanziari, per sfruttarne i vantaggi. Molto semplicemente la Teoria di Dow definisce che esistono 3 trend: primario, secondario e minore. Inoltre un trend rialzista è tale, fin tanto che produce massimi e minimi crescenti, con prese di profitto ridotte. Mentre un trend ribassista è tale, se produce massimi e minimi decrescenti, con prese di profitto ridotte. E’ possibile studiare la Teoria di Dow nel libro di John Murphy, “Analisi Tecnica dei Mercati Finanziari” a pagina 17.
La Teoria di Dow
Charles Dow credeva che la legge di azione-reazione fosse applicabile ai mercati finanziari, oltre che all’universo fisico. Suddivise il trend in 3 categorie: primario, secondario e minore e paragonò le tendenze alle maree. Il trend primario nella Teoria di Dow viene definito come la marea. Il trend secondario come le onde che viaggiano con la marea. Mentre il trend minore viene paragonato ai frangenti delle onde.
Una cosa importante che ho appreso dalla Teoria di Dow, è lo studio delle fasi correttive, per anticipare lo sviluppo di nuove tendenze. Dow affermava che le tendenze secondarie configuravano fasi correttive fra 1/3 e 2/3 rispetto l”ampiezza totale della tendenza precedente. Inoltre specificava ulteriormente che la maggior parte delle tendenze, configura fasi correttive entro il 50%, prima di sviluppare nuovi trend. Dopo aver studiato la Teoria di Dow, ho preso quello che poteva servirmi per migliorare il mio lavoro nel mercato del forex. Ogni studio deve essere prima compreso e poi integrato nel proprio trading. Nei libri di trading le informazioni non sono mai pronte all’uso.
Come misurare le prese di profitto, per anticipare un nuovo trend
Nella Community ripeto spessissimo che per anticipare lo sviluppo di una nuova tendenza è necessario misurare le prese di profitto della fase correttiva, rispetto al trend precedente. Quando la fase correttiva si configura entro il 33%, fino ad un massimo del 50%, rispetto alla tendenza precedente, allora è possibile anticipare lo sviluppo di un nuovo trend.
Quindi le informazioni di Charles Dow, formulate nel 1889 sono state utili per migliorare il trading ai giorni nostri, questo perché i mercati finanziari lavorano e lavoreranno sempre allo stesso modo. Naturalmente ho dovuto apportare piccole modifiche per ottimizzare l’uso della teoria, per i mercati di oggi e per il mercato del forex in particolare. Ma alla fine ho rilevato che le tendenze migliori, sui time frame strategici, rispettano in pieno le indicazioni di Dow. Questo per anticipare l’obiezione, che spesso arriva, circa l’efficacia di teorie/tecniche formulate da così tanto tempo. Attraverso la mia pagina su Trading View è possibile consultare una serie di esempi pratici, spesso faccio riferimento alle prese di profitto e alla Teoria di Dow.
Poi, proseguendo il mio lavoro di studio e integrazione, ho rilevato che le tendenze più generose e veloci, sviluppano fasi correttive molto brevi, entro il 33%, come definito nella teoria. La modifica che ho sviluppato riguarda più che altro i contesti. Charles Dow spiegava che tale comportamento era rilevabile in un tendenza secondaria, rispetto alla tendenza primaria. Quindi se la tendenza primaria è rialzista (marea), continuerà a sviluppare sul time frame inferiore, tendenze secondarie con fasi correttive entro il 33%-50%.
Ho rilevato invece che tali comportamenti, nei mercati attuali, sono validi per tutti i time frame strategici. Quindi trimestrale, mensile, settimanale e giornaliero. Mentre sui time frame intraday i comportamenti e le dinamiche si presentano più imprevedibili. Sembrano rispettare regole più complesse. Tratteremo poi separatamente i comportamenti intraday.
Pertanto ogni trend, prima di sviluppare una continuazione, nella maggior parte dei casi, configura una fase correttiva entro il 50%. Se configura una fase correttiva breve, entro il 33%, tale evento anticipa spesso lo sviluppo di una tendenza ampia e veloce. Esistono poi in base al contesto e allo stato dei cicli di mercato, una serie di elementi per determinare un potenziale maggiore o una fase di esaurimento delle tendenze primarie e secondarie.
Aggiungo infine che la Teoria di Dow è stata la base che utilizzò Ralph Nelson Elliott per definire la Teoria di Elliott, dove è possibile studiare con maggiore dettaglio il comportamento dei mercati finanziari. La Teoria di Dow è un ottimo punto di partenza, che poi è possibile approfondire con la Teoria delle Onde di Elliott.