Spiego in questo articolo una tecnica di trading previsionale per studiare le reazioni degli schemi di prezzo. Nel corso degli articoli precedenti ho già spiegato come studiamo le ricorrenze a basso rischio e come ne documentiamo il comportamento all’interno di un documento che chiamato metodo previsionale. Adesso voglio spiegare come studiamo le reazioni che ogni ricorrenza è in grado di produrre. In pratica anche sui mercati finanziari assistiamo ad eventi, quindi azioni, in grado di produrre delle reazioni prevedibili. Nel mondo reale se lasciamo cadere un oggetto, questo cadrà inevitabilmente al pavimento a causa delle legge di gravità. Si tratta di una reazione prevedibile. Sui mercati avviene qualcosa di molto simile, con la differenza che l’oggetto, dopo l’evento, può sviluppare una serie di comportamenti, che non sono infiniti e costituiscono la base previsionale utile per il trading.
Tecnica di trading previsionale: Il principio di azione-reazione
Sui mercati finanziari identifichiamo le azioni, rilevando gli schemi di prezzo. Sono i punti di riferimento che utilizziamo per individuare le reazioni prevedibili sui mercati. Per documentare una fase di azione affidabile è necessario contestualizzarla. Serve quindi un contesto strategico settimanale ed un contesto operativo sul giornaliero. In questo modo si identifica con precisione una fase di azione, con le sue reazioni possibili.
Tecnica di trading previsionale: Una breve introduzione agli schemi di prezzo
Sappiamo per esempio che la congestione di oltre 10 barre giornaliere tende a produrre una tendenza di medio e lungo termine (una tendenza che si forma oltre la settimana), formando segmenti di trend e dinamiche specifiche. Inoltre sappiamo che la congestione più si configurerà ampia, più ampie saranno le prospettive del prossimo trend.
Mentre il Ross Hook, altro schema di prezzo semplice ed efficace, tende a produrre una ripresa del trend veloce, entro poche barre. Inoltre sul time frame giornaliero solitamente fornisce una prospettiva di breve (intraday) e medio termine (una tendenza nel corso della settimana).
Ho iniziato questo genere di studi, dopo aver rilevato un consiglio formidabile, su un libro di Joe Ross. Spiegava che per realizzare un profitto abbiamo bisogno di variazioni di mercato sufficientemente ampie. Pertanto consigliava di studiare i grafici passati per identificare le tendenze migliori. Identificate le tendenze, invitava a studiare cosa le aveva prodotte. Tramite questo lavoro ho capito, che prima dello sviluppo di una tendenza, era possibile trovare alla base formazioni comuni, delle ricorrenze. Formazioni riconoscibili e con caratteristiche precise. Quindi una fase di azione o radice, e una fase di reazione.
Un altra cosa importantissima che ho imparato e che queste fasi di azione, non producono sempre le stesse reazioni. Ma producono una prospettiva strategica ed un ventaglio di reazioni possibili. Non tutte le reazioni sono in grado di generare una tendenza o un profitto. Quindi è necessario studiare una strategia di trading con una gestione efficace, per garantire spese limitate, ogni volta che il mercato presenta reazioni infruttuose. Esistono tantissimi schemi di prezzo in grado di anticipare lo sviluppo di tendenze di vario tipo. In questo articolo concentreremo l’attenzione sulle Congestioni e sui Ross Hook, due schemi che è possibile anche combinare tra loro.
Tecnica di trading previsionale: Come studiare le reazioni
Vediamo prima di tutto le congestioni. Si tratta di formazioni laterali che bloccano lo sviluppo delle tendenze per certo periodo. Più il mercato resta in congestione, più ampie saranno le tendenze (reazioni). Inoltre in base al tipo di congestione è possibile definire una prospettiva strategica.
Prendiamo come esempio la congestione di oltre 10 barre giornaliere, la stessa formazione utilizzata nel piano base. La strategia di trading che tutti gli utenti iscritti alla newsletter ricevono in PDF. E’ sufficiente registrarsi alle fine dell’articolo.
Di seguito vediamo un esempio dove riporto 5 congestione uguali con 5 reazioni diverse. 4 reazioni producono una tendenza, mentre una no. Le tendenze si manifestano in modi diversi, ma le variazioni di mercato sono della stessa ampiezza.
Durante la definizione della strategia di trading devo studiare tecniche per gestire al meglio le diverse condizioni di mercato che si possono manifestare. In questo modo è possibile aprire una porta verso le diverse possibilità, per generare profitti. In base a come le tecniche vengono concepite, tali possibilità possono portare ad un profitto maggiore o minore, oppure ad una spesa maggiore o minore.
Nel piano base utilizziamo per esempio un tipo di setup molto semplice. Si punta a sfruttare il setup sulla barra di trend, perché tale barra corrisponde alla radice per lo sviluppo della tendenza (indica la presenza di liquidità a supporto). Tuttavia il setup è il punto di partenza di un lavoro più complesso e delicato. Il prossimo passo è definire una strategia per la gestione del rischio, per garantire spese limitate con tutte le reazioni infruttuose.
La gestione del rischio deve garantire spese basse alla strategia, ma allo stesso tempo deve dare tempo e spazio al mercato per seguire lo sviluppo delle tendenze.
Nel primo esempio vediamo il setup sulla barra di trend, inoltre vediamo il punto corrispondere al 50% della barra. Punto di riferimento per lo spostamento dello stop loss, dopo lo sviluppo di una barra di trend. Nel piano base è definita una strategia per la gestione del rischio che prevede lo spostamento dello stop loss al 50%, dopo lo sviluppo di una nuova barra di trend. Una volta spostato lo stop siamo liberi di aspettare lo sviluppo di un trend.
Il primo esempio presenta una reazione lineare, tuttavia sappiamo che si verificherà solo una volta su 10. Mentre nel secondo esempio vediamo un comportamento già più complesso, ma che consente tuttavia un profitto, ma solo con un determinato approccio gestionale. Nel terzo esempio si verifica la medesima situazione. Con la gestione al 50% non siamo in grado di generare un profitto, mentre con il pagamento del rischio residuo si.
Si tratta di due metodi gestionali che spiego nella community e che fanno parte del piano Orione ADV1. Per esempio con il piano base, quando si verificano queste reazioni si generano spese, poiché non è possibile agganciare la tendenza. Il piano base prevede una gestione al 50%. Significa che se il mercato torna indietro superando il 50% della barra precedente, il trader deve tagliare le perdite a mano e poi valutare un eventuale nuovo setup, quando possibile, nella stessa posizione originale. Mentre il quarto esempio produce sempre una spesa.
Il quinto esempio non produce barre di trend, ma il mercato cmq configura un ampia variazione di mercato. Lo fa però con tante barre e con una dinamica piuttosto complessa. Analizzando il comportamento è possibile rilevare tuttavia, che la gestione con lo stop al 50% risulta ugualmente efficace.
Sto preparando un video per spiegare questo argomento alla lavagna