Trading sulla Realtà: Strategie di Money Management Vincenti per Oro e Argento!

Nel trading professionale, uno degli elementi più sottovalutati dai trader principianti è la gestione del rischio. Molti si concentrano esclusivamente sulla ricerca della strategia perfetta, del setup ideale o dell’indicatore magico, trascurando quella che è invece la vera chiave del successo: saper amministrare il rischio in funzione degli spazi operativi che ogni mercato offre.

Prima di Operare: Conoscere i Limiti del Mercato

Un concetto fondamentale che ogni trader deve interiorizzare è questo: prima di aprire qualsiasi posizione, dobbiamo conoscere i vantaggi e soprattutto i limiti del mercato su cui operiamo. Se non conosciamo questi limiti prima di iniziare l’operatività, rischiamo di cadere in due errori fatali: aspettare troppo per incassare un profitto, perdendo opportunità concrete, oppure uscire troppo presto, lasciando sul tavolo la maggior parte del guadagno potenziale.

Questi parametri non sono universali, ma cambiano da mercato a mercato. Quello che funziona sull’oro dollaro non può essere applicato meccanicamente sull’argento dollaro o su altri sottostanti. Ogni mercato ha le sue caratteristiche, i suoi ritmi, i suoi spazi operativi tipici.

Il Rapporto Rischio/Rendimento: Un Parametro da Calcolare, Non da Sperare

Il rapporto rischio/rendimento non è un numero astratto o un obiettivo ideale da perseguire. È invece qualcosa che va calcolato sulla base della realtà del mercato. Come sosteneva Joe Ross nei suoi libri, la cosa essenziale è fare trading sulla realtà. Se operiamo sulla base di ciò che il mercato fa e ripete, andremo sempre nella direzione giusta. Se invece il nostro trading si discosta da ciò che il mercato produce, ha sempre prodotto e potrà produrre, emergeranno inevitabilmente dei problemi.

Ma come si traduce tutto questo in pratica? Prendiamo l’esempio di due mercati specifici: oro dollaro e argento dollaro.

Trading sulla Realtà: Strategie di Money Management Vincenti per Oro e Argento!

L’Importanza degli Spazi Operativi

Su argento dollaro, per ordini a basso rischio, lo spazio compatibile con un piano di trading efficace potrebbe essere di 250 punti. Questo significa che se posizioniamo uno stop loss a 250 punti di distanza dal punto di ingresso, stiamo lavorando entro uno spazio che è statisticamente compatibile con le oscillazioni normali del mercato, senza essere fermati da movimenti di rumore.

Su oro dollaro, invece, questo spazio si amplia significativamente: parliamo di 700 punti per ordini a basso rischio. La differenza non è casuale, ma riflette le caratteristiche intrinseche dei due mercati. L’oro ha movimenti più ampi, oscillazioni più pronunciate, e quindi richiede spazi operativi maggiori.

Il nostro compito come trader è amministrare il rischio in funzione di questi spazi determinati. Non possiamo imporre al mercato i nostri desideri o le nostre aspettative. Dobbiamo invece adattarci alla realtà operativa di ogni singolo sottostante.

Calcolare il Rischio: Percentuale e Dimensione della Posizione

Una volta definito lo spazio operativo (lo stop loss), il passo successivo è determinare quanto capitale siamo disposti a rischiare. Qui entra in gioco la percentuale di rischio per operazione. Ad esempio, si potrebbe decidere di rischiare lo 0,15% del capitale per operazioni a basso rischio e lo 0,30% per operazioni ad alto rendimento.

Su un capitale di 100.000 dollari, questo si traduce in:

  • Rischio a basso rendimento: 150 dollari per operazione
  • Rischio ad alto rendimento: 300 dollari per operazione

Ma come si calcola poi la dimensione corretta della posizione (il lotto)? È qui che la matematica diventa fondamentale. Dato un rischio definito in dollari e uno stop loss definito in punti, possiamo calcolare esattamente quale deve essere la size della posizione.

Confronto Pratico: Oro Dollaro vs Argento Dollaro

Per comprendere meglio come il rapporto rischio/rendimento cambi da mercato a mercato, prendiamo un confronto concreto tra oro dollaro e argento dollaro, due mercati apparentemente simili ma con caratteristiche operative molto diverse.

Oro Dollaro: Profitti Elevati su Orizzonti Brevi

Con una posizione ad alto rendimento sull’oro dollaro, rischiando 300 dollari e utilizzando uno stop di 700 punti, il target massimo raggiungibile nelle 24 ore può arrivare a 6.000 dollari. Questo rappresenta un rapporto rischio/rendimento di 1:20, un parametro davvero formidabile quando si riesce a concretizzarlo.

Si riuscirà a ottenere questo risultato ogni volta? Naturalmente no. Ma è tecnicamente possibile, perché i dati storici del mercato confermano che questi movimenti si verificano. E questo è il punto essenziale: stiamo pianificando sulla base della realtà del mercato, non su speranze o desideri.

Per le operazioni a basso rischio sull’oro dollaro, con un rischio di 147-150 dollari e uno stop più ampio (700 punti), il target massimo a fine settimana può raggiungere i 15.000 punti, che si traducono in circa 3.000 dollari di profitto.

Argento Dollaro: Caratteristiche e Potenziale

L’argento dollaro presenta dinamiche leggermente diverse. Con una posizione ad alto rendimento che rischia sempre 300 dollari, il target massimo nelle 24 ore si attesta sui 4.500 dollari. Questo significa che un obiettivo realistico, puntando alla metà di questo valore per assicurare maggiore continuità, sarebbe di 2.000-2.500 dollari.

Anche se i profitti potenziali sono leggermente inferiori rispetto all’oro dollaro nel breve termine, l’argento dollaro presenta ricorrenze molto simili e si presta ottimamente alla strategia operativa. Per le posizioni a basso rischio, il target massimo settimanale si allinea a circa 3.000 dollari, comparabile all’oro dollaro sulla lunga scadenza.

Il Compromesso tra Profitto Massimo e Continuità

Qui arriviamo a un punto cruciale della gestione del rischio: il bilanciamento tra profitto massimo e continuità dei risultati.

Se su una posizione a basso rischio il target massimo settimanale è di 3.000 dollari, ha senso aspettare sempre la fine della settimana per raggiungerlo? La risposta è no. Se nelle prime 24 ore il mercato sviluppa un movimento favorevole che porta il profitto a 1.500 dollari (la metà del target massimo), è preferibile chiudere la posizione e assicurarsi quel risultato.

Perché? Per un principio fondamentale: la continuità genera più profitto nel lungo termine rispetto all’attesa del profitto massimo.

Se aspettiamo sempre il target massimo, ridurremo drasticamente il numero di operazioni concluse con successo nel corso dell’anno. Se invece troviamo un valore intermedio che assicura continuità, riusciremo a concretizzare risultati più volte, e questo alla lunga restituisce un profitto complessivo maggiore.

L’Equazione del Successo: Money Management vs Strategia di Trading

Un concetto che merita di essere sottolineato con forza è questo: possiamo realizzare profitti con una strategia di money management eccezionale che mette in opera una strategia di trading scarsa, ma non possiamo generare profitti con una strategia di trading formidabile se il money management è scarso.

Questa affermazione può sembrare provocatoria, ma riflette una realtà operativa fondamentale. Una grande attenzione verso la gestione del capitale, la definizione precisa degli spazi operativi, il calcolo del rischio e il bilanciamento tra profitto e continuità sono gli elementi strategici che fanno la differenza.

Pianificare Prima di Operare

La chiave è pianificare i vantaggi e i limiti dei nostri mercati prima di iniziare a operare. Non durante l’operatività, non dopo aver aperto le posizioni, ma prima. Dobbiamo sapere:

  • Quanto possiamo rischiare su ogni singola operazione
  • Quale spazio operativo (stop loss) è compatibile con il mercato
  • Quale dimensione della posizione utilizzare per rispettare il rischio definito
  • Quali sono i target realistici basati sui movimenti storici del mercato
  • Dove trovare il compromesso tra profitto massimo e continuità

Una volta definiti questi parametri, ci impegniamo a concretizzarli rispettando i tempi e i modi del mercato. Non possiamo forzare il mercato a fare ciò che vogliamo, ma possiamo prepararci ad operare in modo compatibile con ciò che il mercato fa.

Adattarsi alle Mutevoli Condizioni

I parametri definiti non sono scolpiti nella pietra. Se il mercato cambia le sue caratteristiche, dobbiamo essere pronti ad adattare anche i nostri parametri operativi. L’importante è avere sempre un framework di riferimento basato sulla realtà del mercato, non su supposizioni o speranze.

Alcuni mercati si prestano meglio di altri a determinate strategie. Il bitcoin dollaro, ad esempio, può risultare eccessivamente complicato per certe metodologie operative, mentre l’argento dollaro può integrarsi perfettamente grazie alle sue ricorrenze e caratteristiche di movimento.

Amministrare il Rischio è la Vera Competenza

Per realizzare risultati concreti e sostenibili nel trading, il trader deve imparare ad amministrare il rischio in funzione degli spazi operativi disponibili su ogni mercato. Questa è la vera competenza che separa il professionista dal dilettante.

Non si tratta di trovare il setup perfetto o l’indicatore magico. Si tratta di conoscere profondamente i mercati su cui operiamo, di calcolare con precisione il rapporto rischio/rendimento sulla base di dati reali, di definire spazi operativi compatibili con le caratteristiche di ogni sottostante, e di bilanciare intelligentemente profitto massimo e continuità dei risultati.

Come diceva Joe Ross: fare trading sulla realtà funziona sempre, perché utilizziamo ciò che il mercato fa e ripete. Discostarsene è la strada verso i problemi. La gestione del rischio basata sui limiti reali del mercato è il fondamento su cui costruire una carriera di trading sostenibile e profittevole.

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