Gli stop loss servono per controllare il rischio di una gestione. Grazie ad un uso corretto è possibile pianificare un rischio massimo ed un rischio effettivo. Il rischio massimo viene pianificato fin dall’inizio e costituisce un limite, che la gestione non deve superare. Mentre il rischio effettivo, è il risultato della gestione. Usiamo 3 tecniche di trading nella community, per attuare una gestione del rischio efficace.
Gli stop loss che usiamo sono 3, lo stop massimo, lo stop a tempo e lo stop manuale. Lo stop massimo è l’unico stop loss che lasciamo gestire al broker. Viene trasmesso insieme all’ordine condizionato, buy stop e sell stop. Mentre gli stop a tempo e manuali devono essere gestiti dal trader, non possono essere delegati al broker.
Tecniche di trading per assicurare piccole spese con gli stop loss
Queste tecniche di trading che mi appresto a spiegare, possono essere impiegate in modi diversi per configurare un metodo di trading. La tecnica svolge una singola funzione, mentre il metodo svolge una serie di funzioni, per restituire un risultato. Lo scorso anno ho registrato un video per spiegare il funzionamento del metodo per garantire spese limitate con opportunità infruttuose. In questo metodo usiamo stop massimo, stop a tempo e stop manuale in un determinato modo. La corretta applicazione del metodo consente di garantire un rischio effettivo molto basso, rispetto al rischio massimo.
Lo stop massimo, lo stop loss che lasciamo gestire al broker
Questo stop loss consente di fissare uno stop massimo, quindi una condizione estrema, che raramente si concretizza durante l’anno. Quando trasmettiamo l’ordine condizionato al broker, fissiamo anche questo stop loss, utilizzando un punto di riferimento. Per esempio con l’asset Orione usiamo per fare il setup, la barra di trend che indica la presenza di liquidità a supporto. Il minimo di questa barra indica il punto dove fissiamo lo stop massimo. Se si verifica un evento inaspettato, il broker deve eseguire questo stop, per limitare le spese. Questo avviene indipendentemente da noi.
Lo stop massimo deve garantire uno spazio sufficientemente ampio, per consentire al mercato di oscillare prima di sviluppare una prima tendenza, per consentire al trader di ridurre il rischio subito dopo. Quando questa condizione si verifica, il trader riduce o annulla il rischio, per dare tempo e spazio al mercato per far maturare i profitti.
Purtroppo però non sempre le ricorrenze sviluppano tendenze, quindi servono altri strumenti per garantire spese limitate con le opportunità infruttuose. Ecco che entrano in campo gli stop gestiti direttamente dal trader.
Lo stop manuale, lo stop loss che eseguiamo in base a specifiche condizioni
Questo stop loss viene eseguito in base a specifiche condizioni definite dal trader. Per esempio ho definito per gli Asset Orione, Magellano e Centauro uno stop al 50%, per i mercati come Euro Dollaro e GbpUsd. In pratica se il mercato torna indietro, superando la tendenza che usiamo come riferimento per il setup, chiudiamo le posizioni per garantire una spesa limitata.
Questo perché in virtù della Teoria di Dow, un mercato in trend configura prese di profitto entro l’area del 33%, entro massimo l’area del 50%. Pertanto un mercato che configura prese di profitto maggiori, con ogni probabilità non è un mercato che svilupperà un trend, quindi procediamo per garantire spese limitate. Negli anni ho avuto modo di confermare tale evidenza, poiché effettivamente i mercati in trend sviluppano sempre prese di profitto ridotte. Quindi non ha alcun senso restare a mercato, quando le prese di profitto sono maggiori del 50%.
Lo stop a tempo, lo stop loss che eseguiamo in base all’orario
Lo stop a tempo invece viene fissato in base all’orario, partendo dal presupposto che una tendenza si sviluppa sotto l’influenza dei mercati europei e/o americani. Pertanto su mercati come Euro Dollaro o GbpUsd non ha alcun senso lasciare ordini dopo le 18/20, oppure su mercati come UsdCad o AudUsd dopo le 20/22. Se la tendenza non si sviluppa nel corso della giornata, è inutilmente rischioso restare a mercato.
Le opportunità infruttuose devono subito essere eliminate
Come insegna Larry Williams, solo i trader che perdono denaro lasciano a mercato le opportunità che non hanno futuro. Quando un opportunità ha concluso il suo ciclo vitale, deve essere chiusa, sia con una spesa, sia con un profitto. Una corretta pianificazione consente di fissare queste azioni e lavorare di conseguenza, per produrre una gestione poco rischiosa e affidabile. Le spese non sono qualcosa di negativo, se vengono gestite adeguatamente. Gli stop loss sono gli strumenti che usiamo per garantire spese limitate, con tutte le opportunità che non hanno futuro.
Mentre le opportunità che mostrano un potenziale, vengono gestite in modo diverso. Ci sono più modi per definire la presenza di un potenziale. Per esempio con l’asset Orione le opportunità che producono una prima variazione, nel corso della giornata del setup, di 50/80 pips, vengono gestite per ridurre il rischio e per dare tempo e spazio al mercato, per fare maturare i profitti. La gestione del rischio viene attuata durante la giornata del setup, mentre la gestione dei profitti richiede tempo, giorni o settimane. Approfondire questi temi nel corso delle prossime settimane.