Paul Tudor Jones lavora nel settore del trading dal 1976. Iniziò come trader di materie prime. Nel libro di Tony Robbins “Soldi, domina il gioco” racconta che iniziò a lavorare con le materie prime per sfruttarne la stagionalità.
Cotone, soia, succo d’arancia, etc, subiscono gli effetti del clima e quindi periodicamente producono tendenze e crolli, che si manifestano ciclicamente nel corso di 3-4 anni. E’ un filantropo e tramite la sua fondazione Robin Hood Foundation dal 1988 ha donato più di 1.450 milioni di dollari per combattere la povertà nella città di New York e per supportare una serie di progetti benefici.
Paul Tudor Jones è uno dei trader più rinomati e rispettati nell’industria finanziaria. La sua carriera nel trading è stata caratterizzata da grandi successi e da una visione unica che gli ha permesso di ottenere profitti significativi e di anticipare importanti movimenti di mercato.
Nato nel 1954 a Memphis, nel Tennessee, Jones ha studiato economia all’Università della Virginia e ha ottenuto il suo primo impiego nel settore finanziario presso la E.F. Hutton & Co. Nel corso degli anni, ha lavorato per diverse società di investimento e ha guadagnato una reputazione come trader brillante e audace.
La fama di Paul Tudor Jones è in gran parte legata al suo exploit nel 1987, quando è riuscito a prevedere il crollo del mercato azionario noto come “Black Monday”. Jones ha riconosciuto i segnali di un’eccessiva speculazione e ha adottato una posizione ribassista, scommettendo che i mercati si sarebbero ribaltati. Quando il crollo è avvenuto, il suo fondo ha guadagnato una percentuale straordinaria di oltre il 200%, facendo di Jones uno dei trader più celebrati del suo tempo.
Una delle caratteristiche distintive di Paul Tudor Jones è il suo approccio basato sull’analisi tecnica. Jones è un sostenitore convinto dell’importanza di studiare i grafici dei prezzi, i modelli storici e le tendenze per prevedere i movimenti futuri del mercato. La sua attenzione per i dettagli e la sua capacità di individuare pattern significativi gli hanno consentito di ottenere una serie di successi nel corso degli anni.
Ma non è solo l’analisi tecnica a distinguere Jones dagli altri trader. La sua attenzione alla gestione del rischio è altrettanto importante. Jones crede fermamente nell’importanza di preservare il capitale e di limitare le perdite. Il suo approccio disciplinato e la sua capacità di uscire rapidamente da posizioni che si rivelano sfavorevoli gli hanno consentito di minimizzare i danni in periodi di volatilità estrema.
In definitiva, Paul Tudor Jones è una figura leggendaria nel mondo del trading. Il suo intuito, la sua disciplina e la sua abilità nel leggere i mercati gli hanno consentito di ottenere profitti straordinari e di guadagnare il rispetto di colleghi e investitori. La sua storia è un esempio di come una visione unica e una strategia ben ponderata possano portare al successo nel mondo del trading finanziario.
Qualche consiglio da Paul Tudor Jones per migliorare il trading
Spiega che per lui il controllo del rischio è il fattore più importante. Quando lavora non è concentrato su quanti soldi vuole fare, ma su come deve gestire il rischio. Durante le sessioni di coaching, spiego sempre che i trader professionisti non pensano ai soldi, ma concentrano la propria attenzione sulla gestione.
Paul Tudor Jones è un trader di grandissimo spessore che ha prodotto negli anni grandi profitti, e anche lui conferma che la gestione del rischio è la parte più importante di tutto il processo operativo. Si tratta di un punto che accomuna un pò tutti trader di una certo spessore. Da studente me ne sono reso conto già da tempo e ho capito che un bravo trader è uno che sa gestire molto bene il rischio, piuttosto che i profitti.
Ho appreso tre lezioni preziose da Paul Tudor Jones, leggendo il libro di Tony Robbins che riporta la sua intervista. La prima lezione e che si deve fare trading seguendo sempre il trend dominante, quindi la tendenza primaria. Mai lavorare in controcorrente. Se la tendenza primaria è rialzista significa che la maggior parte della liquidità spinge in una direzione e pertanto il lavoro del trader deve essere quello di seguire la forza dominante. Lavorare in controcorrente costituisce un errore fatale per le proprie finanze.
La seconda lezione e che è necessario concentrarsi sulla protezione del capitale. Quindi la gestione del rischio per garantire spese controllate e di piccola entità. Un altro dettaglio che considero estremamente significativo e che lui non si considera un trader che assume grandi rischi. Preferisce lavorare con un rischio basso e concentrare la propria attenzione sulla gestione del rischio e sull’andamento della tendenza dominante.
La terza lezione riguarda il rapporto tra spese e profitti. Spiega che attraverso una corretta gestione del rischio è possibile avere un bilancio positivo anche con poche operazioni in profitto. Quindi nuovamente diventa chiaro quanto sia importante la gestione del rischio, per migliorare il risultato finale di ogni strategia. Anche Van Tharp spiega che la chiave sta nella gestione, non nella perfezione.
Quindi in sintesi consiglia di operare seguendo le grandi tendenze e ha una grande attenzione verso la gestione del rischio. Inoltre spiega che attraverso la gestione è possibile ottenere un profitto netto elevato, anche quando le operazioni in profitto sono poche. Questo anche grazie al trading di lungo termine. Tuttavia spiega che per giungere ad un risultato di questo tipo è anche necessario diversificare. Quindi avere il giusto mix di strategie e mercati per realizzare profitti in modo sistematico. Sa di cosa parla, infatti il suo fondo di investimento per 28 anni ha realizzato profitti consecutivi.