Come prendere decisioni di trading Studiando la Liquidita’: Nel trading professionale, la differenza tra un’operazione casuale e una decisione strategica risiede nella capacità di analizzare correttamente il mercato prima di entrare in posizione. Come insegna Van Tharp, per ottenere risultati consistenti è necessario comprendere a fondo il funzionamento dei mercati di riferimento. Non basta operare: serve anche un lavoro costante di ricerca per capire come i mercati si sviluppano, come ripetono determinati eventi e quali indizi possiamo trarre da questi comportamenti.
L’attività di trading si divide quindi in due componenti essenziali: una parte concentrata sull’operatività vera e propria, e un’altra parte consistente dedicata allo studio di come i mercati si sviluppano. Questo lavoro di ricerca non si ferma mai, continua sempre.
Direzione del Trend e Presenza di Liquidità
Il primo elemento da valutare ogni mattina all’apertura dei grafici è duplice: dobbiamo identificare sia la direzione del trend che la presenza effettiva di liquidità a supporto di quel movimento.
Come identificare la direzione: Il punto di partenza è il riconoscimento del punto di reazione (pivot). Quando il mercato sviluppa un pivot, questo costituisce un indizio sufficiente per anticipare lo sviluppo del trend. Dal punto di reazione, il mercato può sviluppare una tendenza – non è una certezza, ma è altamente probabile.
Come misurare la presenza di liquidità: Una volta identificato il punto di reazione, definiamo la “scatola” (congestione) all’interno della quale il mercato sta lavorando. Quando il mercato mette il muso fuori dalla congestione, significa che c’è stata liquidità a supporto – i large trader hanno immesso molta liquidità per spingere il prezzo oltre un’area che normalmente lo teneva bloccato.
Il nostro compito come trader retail è studiare il comportamento dei large trader: quando loro muovono la liquidità, dobbiamo prenderne nota, perché noi non abbiamo la capacità di spostare il mercato – loro sì. Quindi quando lo spostano, noi seguiamo la liquidità.
Lo strumento della Teoria di Dow: Per capire se la liquidità a supporto del trend è tanta, poca o completamente eliminata, utilizziamo la teoria di Dow, spiegata magistralmente nel libro di John Murphy “Analisi Tecnica dei Mercati Finanziari”. Un mercato in trend sviluppa prese di profitto ridotte entro il 33% o entro il 50%.
Dopo aver ottenuto una conferma della liquidità, misuriamo le prese di profitto tra la barra precedente e quella nuova:
- Se superano il 50%, significa che la liquidità è stata completamente pareggiata o incassata – chi ha supportato lo sviluppo del trend ha anche messo all’incasso
- Se restano limitate (entro 33% o massimo 50%), significa che la liquidità resta a supporto della tendenza
Questo primo indizio si completa in pochi secondi: basta aprire il grafico, misurare le prese di profitto e capire se c’è o non c’è liquidità e se c’è una direzione chiara.
I Dati Notturni
Il secondo indizio è fondamentale e consiste nello studio dei dati notturni. Questi dati ci danno un’indicazione molto chiara di come la liquidità si è mossa durante la notte, soprattutto su mercati come il dollaro/yen che si muovono bene anche nelle ore notturne.
I dati notturni sono assolutamente necessari per decidere in che modo andare ad operare la mattina. Ci guidano nella scelta dello strumento operativo da utilizzare:
Quando c’è forte spinta di liquidità notturna: Il mercato presenta le condizioni ideali per lavorare con segnali di breakout. In questo caso possiamo posizionare ordini buy stop direttamente sulla buy zone. Lo stop è piccolo, quindi il rischio è limitato. Se il mercato sviluppa la reazione esplosiva, copriamo il rischio, mettiamo lo stop a pareggio e poi proseguiamo con la gestione.
Quando i dati notturni mostrano debolezza o caos: Il mercato è più caotico, più sporco, la liquidità è minore. In questi casi non possiamo lavorare con un segnale di breakout sulla buy zone, ma dobbiamo lavorare con il pullback interno. Sono due segnali completamente diversi.
La Teoria di DOW 33%-50% e la Timeline Operativa
Il terzo elemento chiave riguarda l’applicazione pratica dei livelli del 33% e 50% non solo per misurare la liquidità, ma anche per determinare i punti strategici di reazione del mercato.
La doppia funzione dei livelli: Le soglie del 33% e 50% posizionate sulla barra giornaliera hanno una duplice funzione. Non solo ci permettono di confermare o meno la presenza di liquidità, ma costituiscono anche i punti sui quali il mercato potrà andare a confermare un pullback interno. Queste due aree sono i punti dove il mercato può reagire e dove possiamo trarre un indizio che un pullback arrivato in quella zona ha un certo valore strategico.
La Timeline del Pullback Interno: Quando i dati notturni non supportano un lavoro di breakout, dobbiamo seguire una timeline di eventi specifica:
- Una volta ottenuto il punto di direzione (l’ultimo disponibile nella zona notturna), arriviamo alle 6 del mattino e apriamo i grafici
- Il nostro compito è aspettare il primo pullback, che non costituisce opportunità ma serve per contestualizzare
- Poi andiamo a determinare il primo pullback e lavoriamo sul secondo
- Il secondo pullback si può gestire con un ordine buy limit su determinate soglie, oppure entrando al mercato nel momento in cui il pullback si allinea
Il rapporto rischio/rendimento: Utilizzando i livelli del 33% e 50% possiamo anche dividere l’area notturna per valutare i punti di reazione validi per posizionare un ordine. Ad esempio, posizionando l’ordine al 33% potremmo dover definire uno spazio di almeno 15 pip, meglio un po’ di più anche 25 pip, per posizionarci appena oltre la sell zone. In questo modo possiamo definire gli spazi operativi e calcolare il rischio con precisione.
L’Importanza del Lavoro di Ricerca Continuo
Tutto questo sistema funziona perché prestiamo attenzione al funzionamento dei nostri mercati. Quando valutiamo il contesto rispetto a ciò che il mercato fa e ripete – cioè rispetto a ciò che il mercato fa per funzionare – i conti tornano sempre.
Una volta che abbiamo capito come i nostri mercati lavorano, a quel punto li sfruttiamo anche per generare profitto. Ma in prima battuta abbiamo bisogno di un lavoro di ricerca serio: prendere nota quotidianamente di questi dettagli, inserirli in un foglio Excel, annotarli anche su un quaderno fisico. Nonostante passino gli anni, è fondamentale continuare a prendere nota perché di tanto in tanto ci si può dimenticare un dettaglio e serve stare sempre sul pezzo, mantenere il contatto con questi elementi che sono diversi e numerosi.
Il lavoro di ricerca va avanti sempre, ogni giorno. Dobbiamo chiudere la sessione di trading soddisfatti perché abbiamo svolto un buon lavoro di ricerca, e poi magari anche un buon lavoro operativo. Ma il buon lavoro non si limita al risultato di un profitto: possiamo chiudere ottime giornate di trading anche senza operare, perché abbiamo raccolto tanti indizi. Poi una settimana arriva quel segnale perfettamente compatibile e otteniamo anche un profitto.
Una buona giornata di trading è anche una giornata dove abbiamo raccolto dati e capito sempre più cose. In questo modo seminiamo elementi, poniamo le basi per una consapevolezza maggiore di ciò che facciamo. Più lo facciamo, più diventiamo capaci e competitivi.
Prendere Decisioni Basate sui Dati
Le decisioni di trading si prendono sulla base dei dati. È il mercato che ci dice cosa dobbiamo fare, cosa possiamo fare. Non dobbiamo inventare nulla: basta prestare attenzione al funzionamento del mercato.
Ogni operazione va documentata: quanto vale il segnale, quanto rischio esponiamo, quanto spazio ci serve. Tutte queste riflessioni vanno registrate nel foglio Excel dove continuiamo a raccogliere i dati di ogni operazione. In questo modo possiamo valutare a posteriori le nostre scelte, riconsiderare gli stop, e definire a fine giornata o fine settimana un profitto che effettivamente è possibile sul mercato.
La chiave del successo nel trading sta proprio in questo approccio metodico: studiare i tre indizi fondamentali ogni mattina, documentare ogni decisione, e costruire giorno dopo giorno una conoscenza sempre più profonda del comportamento dei propri mercati di riferimento (Eur/Usd, Gbp/Usd, Usd/Jpy, Xau/Usd, XagUsd, SP500).
